I Puledri nello stomaco del signor Brace

7 Ago 2014 | Ho ascoltato | 0 commenti

Brace - Puledri nello stomaco cover cdSono passati 8 lunghi anni da “Salvate il mio maglione dalle tarme”, tanti che veniva quasi da credere che l’avessero vinta le tarme.

Invece eccolo qua, il nuovo disco di Mr Brace. Pardon, solo Brace. Ha perso il “mister”, ovvero la sua band, ed è rimasto solo, il Rastelli Davide. Solo si fa per dire, vista la nutrita schiera di amici e/o musicisti con cui divide lo studio di registrazione e il palco.

Otto anni sono lunghi, ma otto anni sono quelli necessari al Brace per infilare 12 canzoni giuste, da non skippare.
Dal lo-fi indie pop Brace passa al cantautorato grunge alternativo (così dice Rockit), cambiando anche etichetta discografica: dalla sua Tafuzzy Records alla bolognese Garrincha Dischi.

La prima cosa che colpisce di “Puledri nello stomaco” è la musica, la varietà e la pienezza dei suoni, la cura per i dettagli e… la voce. Sì, la sua voce giovine, un po’ sgraziata ma molto duttile, capace di librarsi a tonalità quasi sorprendenti.

Se “Salvate il mio maglio dalle tarme” era un disco sì piacevole, ma che viveva di alti e bassi, i “Puledri nello stomaco” non conoscono tregue.

I testi sono, come al solito, notevoli. Dietro una facciata non-sense che potrebbe conquistare la simpatia dell’ascoltatore distratto ma molto alternative, c’è un collage di sensazioni e aforismi che dipingono situazioni reali con delicatezza, originalità e, talvolta, profondità.

I miei brani puledri preferiti

In ordine di preferenza:

Buongiorno è un po’ quello che La donna cannone è per De Gregori. L’aria è di quelle definitive, che andrebbero cantante nei teatri. Alla fine vi parrà che “Non posso che amarti la faccia” sia davvero l’unico modo di amare veramente.
Personalmente, la più bella canzone del 2014.

Domani parla del grande salto, della vertigine ma anche del “bel panorama che c’è”.
Come musicalità, la migliore del disco.

Pigiamarmatura è un testo esistenziale confezionato in un motivetto radiofonico, rockeggiante e ovviamente assai indie. Provate a leggere il testo e ditemi che non vi è venuto nemmeno un brivido.

Caffè è un jingle micidiale con un messaggio: “a volte fare prima di pensare, è l’unico modo di pensare sul serio”. Tutto molto semplice. E geniale.

Ricapitolando

Se la musica è immediata, i testi vanno lasciati stagionare: lentamente, ascolto dopo ascolto, lasceranno trapelare il loro significato.

L’unico “problema” è che “Puledri nello stomaco” finisce in 37 minuti.
Per fortuna esiste il repeat automatico.

Ascoltalo tutto intero e gratis qui.
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