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Il Golem di Meyrink: un classico del gotico da riscoprire

Scritto giovedì 19 Maggio 2016

Voto

8

Chiudete gli occhi, aprite gli occhi: siete nel ghetto di Praga, seconda metà dell’Ottocento. Dalla finestra del vostro studio – siete un intagliatore di pietre, uno dei migliori in circolazione – osservate l’infido rigatterie Wassertrum tessere le sue trame oscure. Avete una manciata di amici: la sera, in un locale, un’escalation di alcol e sproloqui porta il discorso sul Golem: una presenza misteriosa che si aggira ogni 33 anni per il ghetto, seminando il terrore e, forse, qualcosa di più. Per fortuna potete trarre conforto dalle parole del vostro saggio amico Hillel che, insieme alla sua giovane e bella figlia Miriam, sono le uniche persone veramente positive che conoscete.

Vi imbattete in Charousek, figlio naturale e antagonista di Wassertrum, e in Angelina, seducente adultera insidiata da Wassertrum. Allora il destino vi prende per mano e vi conduce per viottoli via via più oscuri e minacciosi: fra incubi e rivelazioni, siete trascinati nell’intrigo di Wassertrum, nella vendetta di Charousek e nella leggenda del Golem. La vostra vita è quella di un veliero preda del mare in tempesta, fino all’arresto per un omicidio che non avete commesso.

Il Golem: un’odissea cupa e misteriosa per le vie del ghetto di Praga

Il Golem di Gustav Meyrink è un’odissea cupa e misteriosa per le vie del ghetto ebraico di Praga, dove la realtà è un estenuante incubo e il Golem una spada di Damocle. Non spaventatevi se non capite qualche passaggio, se non tutti i nodi vengono al pettine, se la sensazione prevale sulla spiegazione: Il Golem è fatto di mezze rivelazioni, bagliori nell’oscurità, umanità in chiaroscuro. Godetevi l’atmosfera degna dei migliori romanzi gotici e la maestria di Meyrink nell’accatastare elementi, mescolare le carte, creare situazioni al limite.

Il Golem è un horror kafkiano ma, a differenza del grande scrittore praghese, Meyrink mostra la salvezza, un’umanissima salvezza. Il tutto è intriso di un simbolismo cabalistico ed esoterico che solo un esperto in materia può comprendere, ma questo non preclude la lettura ai neofiti come il sottoscritto.

Dunque, buon viaggio in questa selva oscura!

Nota sull’edizione Bompiani: ho letto la pericolosissima edizione Bompiani (vedi foto), dotata di una quarta di copertina che svela più del dovuto e di un’aulica e contorta introduzione storico-culturale a cura di Ugo Volli, che ho trovato francamente imbarazzante se non dannosa. Sul web consigliano l’edizione Tre Editori: costa un pochino di più, ma forse ne vale la pena.

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