“Quest’anno il Natale non lo sento proprio…”

18 Dic 2013 | Sul vivere | 0 commenti

Vi capiterà, parlando con amici o colleghi (per chi ha un lavoro), di sentire questa frase buttata lì con la stessa leggerezza con cui si risponde “tutto bene, e tu?” alla domanda “come va?”.
“Va che quest’anno il Natale proprio non lo sento.”
Segue caduta di palle (non di Natale: le mie).

Ohibò, dico io, non bastano le luci delle città e l’approssimarsi del 25 dicembre per “sentire” il Natale. Neanche il panettone, i regali, babbo Natale… Pure il presepe e l’alberello diventano un fastidioso impegno, se non si sente il Natale.

Sono tentato di tirare fuori la vecchia storia del ritrovo in famiglia – sì, la famiglia, quella cosa formata da due genitori che fanno dei figli, e poi si ritrovano coi genitori dei genitori (i nonni, cercate sul dizionario la definizione), i fratelli dei genitori e i figli dei fratelli dei genitori, eccetera – ma quale famiglia? Quella tradizionale, allargata, di destra (sono contro al divorzio… degli altri) o di sinistra (sono per il divorzio… degli altri), etero gay o bi? È chiaro che a tirare in ballo la famiglia, oggi, non se ne esce più.

I più arguti e con un minimo di 5 lezioni di catechismo nel curriculum alzano la mano: “io, io la so! Il Natale è Gesù che nasce in una mangiatoia con Maria, Giuseppe, il bue e l’asinello!”

Be’, sì il Natale è quella roba lì, ma cercate di ragionare un po’. Gesù è nato in un postaccio, in campagna, mica in Piazza di Spagna. E Giuseppe non è passato porta a porta a lasciare un invito con link per Google Maps. Ok, c’era la stella cometa, ma è arrivata in ritardo e l’hanno seguita in 3: mica tanti.

I primi a vederlo sono stati i pastori, gente semplice che ha fatto un gesto che per noi, oggi, sarebbe rivoluzionario: si è messa in cammino. Non hanno aspettato la newsletter, l’sms, i saldi: sono andati a vedere.

Insomma, se ancora non lo avete capito, quello che volevo dire è che il Natale c’è, arriva ogni anno, ma sentirlo non è automatico: bisogna cercarlo, andargli incontro, seguire un indizio (una stella, una persona, uno scampanio) e andare a vedere.

“A vedere cosa?” chiede l’omino in ultima fila che ha trovato solo ora “nonni” su Wikipedia.

Scusate se non gli rispondo, ma sono già in viaggio.

l'ingresso al presepe meccanico di Borgo Rivola

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