Si è concluso ieri notte il 17° Far East Film Festival, il più grande evento europeo sul cinema asiatico. Ha trionfato la Corea del Sud, aggiudicandosi il podio completo:
- Ode to my father di J. K. Youn
- The royal tailor di Lee Wonsuk
- My brilliant life di Lee Je-yong
Di questi ho visto solo il terzo, e ve lo consiglio vivamente. Ma non è solo di cinema che voglio parlare.
Il Far East è un evento piuttosto singolare sotto vari punti di vista, quello che mi ha colpito più di tutti è il pubblico. In sala, a luci spente, calava il silenzio assoluto. Dal film più coinvolgente a quello più strambo o raccapricciante, nessuno parlava, ridacchiava, mangiava o beveva; era solo cinema. Un po’ quello che vorrei vedere nel resto d’Italia.
Poi, fuori dalla sala ognuno liberava l’ugola, imprecando o benedicendo la pellicola appena vista. Dentro no: e giù di applausi a fine proiezione, anche se era brutto, forse per la consapevolezza che non era scontato che quel film venisse proiettato in un cinema italiano.
Dunque un pubblico di qualità, educato e rispettoso. A un pubblico del genere si può anche lasciare la responsabilità di decretare il vincitore del Festival, senza giurie o critici di mezzo.
Due film da ricordare
Dei venti film che ho visto ne potrei consigliare tanti, a partire dagli horror Hollow (Vietnam) e The swimmers (Thailandia) e passando per le commedie Unsung hero (Giappone), The continent (Cina) e Uncle Victory (Cina), ma ce ne sono due non posso proprio tenere per me:
0,5 mm (Giappone) di Momoko Ando
#0,5mm 8: giovane badante vagabonda acchiappa e assiste anziani. Si sorride, si pensa, si piange. Wow! #FEFF17 pic.twitter.com/mZI41ulwtD
— Martino Savorani (@martinosavorani) 30 Aprile 2015
Film di una delicatezza e una profondità rare. Non fatevi spaventare dalla durata – 3 ore 16 minuti – perché è un capolavoro.
Una curiosità: 0,5 mm è tratto da un romanzo della 33enne Momoko Ando, che ha anche scritto e diretto il film. La protagonista è interpretata della sorella Sakura Ando.
My brilliant life (Corea del Sud) di Lee Je-yong
My brilliant life 8: una storia sorprendentemente luminosa, per tutti, per sempre. Vincerà il #feff2015? #FEFF17
— Martino Savorani (@martinosavorani) 1 Maggio 2015
Non ha vinto, ma la sua visione inciderà un sorriso profondo nella vostra giornata. Da vedere in famiglia.
La sorpresa assoluta: Sakura Ando
La ventinovenne giapponese Sakura Ando è protagonista di due film dal diverso spessore: 0,5 mm (vedi sopra) e 100 yen love (originale ma poco coinvolgente). Sakura è riuscita a interpretare due ruoli agli antipodi – simpatica e carina badante nel primo, solitaria e rozza trentenne nel secondo – calandosi nei personaggi con grande efficacia, tanto da essere praticamente irriconoscibile nel fisico e nella personalità.
Raramente sono rimasto così colpito da una giovane attrice. Prima o poi la ragazza vincerà un Oscar.
Con questa profezia spero di non portarle sfiga… Ora vi saluto, vado a festeggiare la terza Champions della Juve!
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