I primi 6 minuti sono il nulla cosmico: vediamo il protagonista camminare per le strade di Hollywood. E basta. A volte la telecamera lo perde, allora osserviamo l’emozionante traffico di Los Angeles. Nel frattempo appaiono i titoli di testa: Star Wars ne ha meno.
Gli enormi problemi audio del primo capitolo sono in parte risolti. In parte: un fruscio di fondo si alterna a momenti di silenzio totale. Può capitarvi di mettere in pausa per capire se quello strano rumore è il frigo o il netturbino in strada. Tranquilli, è il film.
Unico lato positivo: le belle protagoniste. In un film così ci si attacca a qualsiasi cosa pur di non dormire/morire.
Una cosa davvero spiacevole di Birdemic 2 è che ci sia un tentativo di trama. Trama significa speranza: per un momento brevissimo ho sperato che non fosse davvero così brutto. Poi c’è stata la scena dello scienziato con un flashback da conato: due uomini delle caverne che si accoppiavano sotto un albero venivano attaccati e uccisi dagli uccelli. In quel momento e ho capito che tutto era perduto.
Il piatto forte, come nel primo film, sono gli effetti speciali. Stavolta, oltre agli uccelli che sbattono le ali ma non si muovono, c’è anche una medusa. Gli effetti sono fatti probabilmente con Windows Movie Maker: nella scena della medusa, la ragazza muove le gambe nel vuoto, del mare c’è solo l’idea (medusa e mare sono realizzati in una cgi pietosa).
Curioso il comportamento degli uccelli: quando vengono colpiti, si spezzano a metà o precipitano. Quelli che precipitano esplodono come aerei. Succedeva in Birdemic 1, succede in Birdemic 2. È un dato di fatto e come tale va accettato: nel mondo reale gli uccelli non esplodono, qui sì.
Nel corso del film citano più volte grandi attori e registi del passato, da Billy Wilder a Orson Welles ad Alfred Hitchcock. Come a ricordarci che il tempo che dedichiamo a sta merda potevamo impiegarlo per una pellicola di questi grandi registi.
I 79 minuti di Birdemic 2 sono gravati da una poderosa morale ambientalista. Gli uccelli sono esemplari preistorici risorti grazie alla pioggia rossa che cade su un lago dal fondo catramoso. Nell’antichità il catrame ha inglobato i corpi degli uccelli, conservandoli integri non solo nelle ossa, ma anche nelle interiora. La pioggia rossa invece è originata da chissà quale catastrofe ambientale provocata dall’uomo. E qui c’è il controsenso madre: se è la pioggia rossa a farli risorgere, perché gli uccelli attaccano solo chi non rispetta l’ambiente? Loro devono la vita all’inquinamento!
The final (is) cut
A un certo punto gli uccelli volano verso le montagne – quelle con la scritta Hollywood – e appaiono i titoli di coda. Non c’è ragione perché se ne vadano: stavano sbaragliando la resistenza degli uomini; eppure se ne vanno. Fa capolino una domanda, sempre la solita: “Perché?”, ma il sollievo che sia finito è così grande che preferiamo tacere la domanda, consapevoli che la risposta non esiste.
Fantastica recensione… Dovresti farne un video, magari della trilogia intera!!