Jason Friedberg e Aaron Seltzer: una doverosa premessa
Jason Friedberg e Aaron Seltzer sono due sceneggiatori, registi e produttori di parodie cinematografiche. Lavorano in coppia dal 1996, quando collaborarono alla sceneggiatura di Spia e lascia spiare, film prodotto e interpretato dal mitico Leslie Nielsen e diretto dal padre di Jason, Rick Friedberg. I due sbarcano il lunario nel 2000 con il primo episodio della fortunata saga di Scary movie. Seguono tre episodi di Scary movie di qualità discendente, intervallati da altre parodie di serie z (Hot movie, Epic movie e 3ciento) finché nel 2008 toccano il punto più basso della loro carriera con Disaster movie.
La trama di Disaster movie
Nel 10.001 AC un ragazzo sta scappando da un mammuth quando incontra Amy Winehouse con la dentatura di una tigre dai denti a sciabola. Amy Winehouse gli predice la fine del mondo il 21 ottobre 2008, l’unico modo per impedirlo è rimettere al suo posto il teschio di cristallo di Indiana Jones. Will si sveglia dall’incubo e ha una discussione con la sua ragazza Amy (non Winehouse): lei lo ama, ma lui non è ancora pronto per impegnarsi seriamente. Così si lasciano.
Poco dopo Will organizza una megafesta per i suoi 16 anni – ne ha 25 ma non li aveva mai festeggiati – durante la quale inizia la fine del mondo. Will capisce di amare Amy e decide di raggiungerla al museo dove lavora per dirglielo e salvarla dalla fine del mondo. Lo accompagnano nell’avventura Juno incinta, Calvin e la sua ragazza Lisa che assomiglia a Kim Kardashian.
Un momento: ma quella è Kim Kardashian!
Prima di vedere Disaster movie, avevo letto che il film detiene il record di parodie: circa 100. Per questo avevo scambiato Kim Kardashian per una parodia di Kim Kardashian…
Ma veniamo al film.
Perché Disaster movie è così terribile?
Disaster movie sono 73 minuti di film (+12 minuti di titoli di coda con scene tagliate ed errori) che infilano una battuta dietro l’altra, senza azzeccarne nemmeno una. E fin qui ci può anche stare: di brutti film comici ne abbiamo visti tutti. Ma il vero salto di qualità (verso il basso) Disaster movie lo fa con il cattivo gusto. Perché un conto è fare una battuta che non fa ridere, un altro quando il tema di quella battuta sono il razzismo o i problemi personali delle star. Lungi da me qualsiasi intento di politicamente corretto, ma soprattutto nella prima mezz’ora ci sono scene che fanno accapponare la pelle. Ad esempio la parodia di Juno, quando il ragazzo strimpella questi versi alla ragazza:
Juno perché tu non vuoi abortire
leva il tappo e fallo morire
con una stampella di ferro potrei farti abortire io
Col senno di poi, dà un certo brivido anche vedere Amy Winehouse parodiata così malamente. La sua scena si chiude con il momento comico più imbarazzante dell’intero film, con la Winehouse che si beve una bottiglia di whisky e travolge di rutti il ragazzo primitivo.
Non poteva ovviamente mancare una sequenza con Michael Jackson e i bambini, ma vabbè, a quel punto il cervello dello spettatore si è già spento da tempo per autodifesa.
Citazioni a non finire
Infilare 100 citazioni in 73 minuti effettivi di film significa una citazione ogni 43,8 secondi. Alcune sono funzionali al film, come le sfide finali con Beowulf e Po di Kung Fu Panda, altre buttate lì alla cazzo di cane, vedi Hulk, Hellboy, Hannah Montana… insomma, la maggioranza. Questo citazionismo ossessivo ha un’utilità perlomeno dubbia, visto che la risata proprio non riesce a strapparla, ma rivela anche una certa abilità degli sceneggiatori. Certo, fatto così è utile come un tavolo senza gambe…
I camei: Carmen Electra e Tony Cox
Qualche breve gioia ce la regalano i camei di Carmen Electra e Tony Cox.
Carmen Electra ha il potere di rievocare con un solo sguardo ammiccante i sogni pruriginosi di chi era adolescente negli anni ’90, e tanto basta a giustificare la sua inutile presenza.
Tony Cox – che è un nano nero – è un ridicolissimo Indiana Jones nonché l’improbabile padre di Will (che è bianco). Anche la sua presenza è superflua, ma in qualche modo dovevano arrivare ai 70 minuti di film…
Disaster movie, un capolavoro mancato
Tirando le somme, Disaster movie è brutto, molto brutto, ma aveva tutte le carte in regola per fare peggio. Non ci riesce perché gli attori, purtroppo, non sono dei cani: recitano scene di rara bruttezza, ma fanno il loro dovere. Non ci riesce perché il film scorre via veloce: non fiacca lo spettatore come Alex l’ariete, non gli spappola il cervello come L’uomo puma, nemmeno lo annoia come Safari senza ritorno grazie al ritmo incalzante e alle continue minchiate che propina.
Ma non è finita qui: Jason Friedberg e Aaron Seltzer continueranno a provarci. Chissà non ci riescano con l’annunciata parodia di Guerre stellari, tragicamente intitolata Star Worlds Episode XXXIVE=MC2: The Force Awakens the Last Jedi Who Went Rogue.
0 commenti