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Evil breed: The legend of Samhain (2003)

Recensito domenica 30 Dicembre 2018
Anno: 2003
Durata: 78 minuti
Regia: Christian Viel
Sceneggiatura: William R. Mariani, Christian Viel
Produttore: Carmelo Caruana
Cast: Jenna Jameson, Bobbie Phillips, Ginger Lynn

Pronti via una coppia sta facendo l'amore in tenda in mezzo al bosco, ma un rumore sinistro li costringe a sospendere "l'attività". L'uomo esce per verificare cosa sta succedendo, si volta e la ragazza è sparita. La ritrova tranciata in due (!), subito dopo viene colpito e sviene. Si risveglia incatenato a un letto, si libera ma la creatura che l'ha catturato lo uccide e lo cuoce allo spiedo...

Questi sono i primi cinque minuti di Evil breed. Il film gioca fin da subito a carte scoperte, rivelandosi per un horror classico scritto, diretto e recitato alla meno peggio, che potrebbe non dispiacere agli amanti dello splatter. Poi comincia il film vero e proprio e sono dolori.

Voto

2

Pronti via una coppia sta facendo l'amore in tenda in mezzo al bosco, ma un rumore sinistro li costringe a sospendere "l'attività". L'uomo esce per verificare cosa sta succedendo, si volta e la ragazza è sparita. La ritrova tranciata in due (!), subito dopo viene colpito e sviene. Si risveglia incatenato a un letto, si libera ma la creatura che l'ha catturato lo uccide e lo cuoce allo spiedo...

Questi sono i primi cinque minuti di Evil breed. Il film gioca fin da subito a carte scoperte, rivelandosi per un horror classico scritto, diretto e recitato alla meno peggio, che potrebbe non dispiacere agli amanti dello splatter. Poi comincia il film vero e proprio e sono dolori.

La trama di Evil breed: The legend of Samhain

Evil breed: The legend of Samhain racconta la storia di una prof che insieme al marito accompagna cinque studenti americani in un viaggio in Irlanda. Soprassedendo sull’assurdità della compagnia – perché cinque studenti e non una classe intera? E perché la prof è accompagnata dal marito? – scopriamo che vogliono trascorrere un weekend in un casolare isolato, in mezzo al bosco, sulle tracce dei druidi. I ragazzi cominciano a parlare di film horror e la biondina, quella che pare un corpo estraneo alla compagnia, spiega che non le piacciono perché sono tutti uguali:

c’è sempre un assassino che va in giro e ammazza adolescenti palestrati e ben dotati. Poi c’è sempre una verginella che riesce a sopravvivere a tutto, alla fine del film si salva.

Dopo una frase del genere, la speranza è che succeda l’esatto contrario, ovvero che sia proprio la verginella a morire per prima. Invece…

Il giorno dopo un inquietante ragazzo, che vive in una casa nei paraggi, li mette in guardia su Samhain e i sacrifici di sangue che avvengono la notte del 31 ottobre per placare gli spiriti maligni. Li invita più volte a non lasciare il sentiero, consiglio che i nostri ovviamente non seguiranno.

Ragazzo inquietante invita a non lasciare il sentiero in Evil Breed
il ragazzo inquietante con un ammonimento mai sentito in un film horror

Assistiamo quindi alla “lezione” della prof sulle feste che i druidi facevano nei boschi, che si conclude con la storia del clan di Sawney Bean, una famiglia del XVI secolo che viveva in una grotta e si cibava dei viandanti catturati nei boschi. Sawney Bean formò un clan con i suoi 14 figli e i 24 nipoti nati da incesti vari. Furono catturati dalle autorità, ma alcuni credono che ancora oggi dei discendenti di Bean vivano in qualche grotta in Irlanda, cibandosi di carne umana e riproducendosi con consanguinei… La prof spaccia la vicenda di Sawney Bean come vera, quando invece pare sia solo una leggenda, per di più ambientata in Scozia, non in Irlanda… ma chi sono io per contestare lo sceneggiatore di Evil breed?

E così siamo arrivati al 45° minuto e non è ancora successo praticamente nulla. Gli omicidi sono concentrati negli ultimi venti minuti, e sono così strazianti, nel senso di girati senza arte né parte, che vi sorprenderete a contare sulle dita il numero dei sopravvissuti, sperando che finiscano presto. Ovviamente – SPOILERONE – sarà la “verginella” a sconfiggere e uccidere il cattivo, che altro non era che l’ultimo discendente di Sawney Bean in cerca di una donna con cui figliare (perché dopo secoli di incesti non riuscivano più a riprodursi).

Fin qui Evil breed è un film mediocre, squallido e privo di senso, ma risente dell’assenza di una scena che ti fa scattare sulla sedia e gridare: “ma dai, non è possibile che abbiano girato questo schifo!”. Per fortuna ci pensa l’ultima scena, in cui la sopravvissuta, tratta in salvo da una vecchietta, di punto in bianco si avventa sulla sua salvatrice per ucciderla: una sequenza talmente priva di senso che vi strapperà almeno una parolaccia tricomposta. È questa la “mia” scena madre di Evil breed: per la sua totale sconnessione con il resto del film, il makeup tremendo della vecchia e la meravigliosa insensatezza dei dialoghi.

Evil breed: genesi di un fallimento

Christian Viel, regista e sceneggiatore di Evil breed, ha avuto una chance per diventare qualcuno e l’ha barbaramente sprecata. O forse no, visto che sono qui a recensire un suo film.

Non so come sia nato Evil breed: The legend of Samhain – online non si trova granché – ma credo sia andata più o meno così: uno scapestrato regista canadese (Christian Viel) con all’attivo due film che non li hanno visti nemmeno i suoi parenti, sogna di sbarcare il lunario. Scrive una sceneggiatura che mescola numerosi topos del cinema horror: la casa nel bosco, gli ingenui turisti (americani) vs i villain locali, un’antica leggenda (druida) che rivive. Anzi, per non farsi mancare nulla, di leggende ne mette dentro due. Cotanto materiale trova la sublimazione nella scelta di un cast di stelle: Ginger Lynn Allen, Chasey Lain, Taylor Hayes, e Jenna Jameson. Come dite? Non ne avete sentita nominare nessuna? Non state a scervellarvi: sono sì stelle, ma del cinema porno.

Jenna Jameson in Evil Breed
Jenna Jameson è comunque la miglior attrice del film

Con queste premesse, Viel si trova di fronte a un bivio:

  • imboccare la via della commedia horror, cercando di emulare il discreto Zombie stripper (sempre con Jenna Jameson) o l’egregio Lesbian vampire killers
  • buttarla in caciara inserendo scene di nudo totalmente gratuite e sperare che, fra un paio di tette e uno schizzo di sangue, il pubblico almeno si diverta

Purtroppo per il mondo, c’era una terza via: non scegliere. Ed è esattamente quello che è successo. Almeno nel risultato finale, poiché pare che Viel avesse cercato di puntare sullo splatter e sui corpi prorompenti delle attrici, condendo il tutto con un po’ di humor, ma la versione director’s cut del film, intitolata semplicemente Samhain, non ha mai visto la luce. Così Viel è stato costretto a far uscire una versione decurtata di ogni gioia, che è questo Evil breed: The legend of Samhain.

Evil breed - cover alternativa del dvd
Scordatevi di vedere Jenna Jameson in queste vesti

Ma la cosa più deprimente di Evil breed è il ruolo riservato alle pornostar. Con attrici di tale fama – Jenna Jameson è forse la più grande pornostar del secolo, l’equivalente di Selen per l’Italia; Ginger Lynn è stata protagonista del videoclip di Turn the page dei Metallica mentre a Chasey Lain è stata addirittura dedicata una canzone dalla Bloodhound Gang – il minimo che ci si potesse aspettare erano dei ruoli da scream queen, invece le loro comparse sono meri cammei privi della benché minima ironia. Stesso discorso vale per il tasso di erotismo, da film per famiglie.

Taylor Hayes in topless in Evil Breed
Taylor Hayes ce l’ha messa tutto

Ah, se vi state chiedendo che senso abbia la seconda parte del titolo – The legend of Samhain – la risposta è: nessuna. Samhain non c’entra nulla. Non siamo a fine ottobre e non ci sono druidi che praticano riti oscuri nel bosco. Dunque Samhain è solo un’esca – e qui nobilito il lavoro dello sceneggiatore – per creare aspettativa e insieme depistare lo spettatore. Un po’ come se La leggenda del pianista sull’oceano non avesse il pianista, o l’oceano. Oppure era una sottotrama andata perduta con i tagli imposti della produzione. Tra le varie ipotesi, tuttavia, la più probabile è che si tratti di un errore di sceneggiatura.

2 Commenti

  1. thermonuclear

    Recensione un pò troppo caustica e ingiusta nei confronti di Christian Viel, un uomo che ha cercato di tenere insieme la baracca mentre i produttori si intascavano i soldi del budget e la sceneggiatura veniva rimaneggiata da chiunque, inclusi gli stagisti dei distributori. Online ora si trova poco, ma ai tempi (2002\2003) c’era molto più perché il film aveva creato un pò di aspettativa. C’è ancora questa intervista su dread central: https://www.dreadcentral.com/news/3252/viel-christian-samhain/ e se uno usa wayback machine trova il sito originale del film con il diario di produzione – Viel a metà film aveva minacciato di andarsene per le condizioni in cui stava lavorando. Il finale della versione uscita non è manco quello pensato originalmente, perché non riuscirono manco a girarlo – fu realizzato da un altro regista un anno dopo (si vede che i capelli della protagonista non combaciano neanche). Io personalmente possiedo un riversamento della copia-lavoro del film e, benché non un capolavoro, è decisamente più dignitosa dello scempio del prodotto finito. Viel non ha sprecato un’occasione: gli venne tolta, è diverso.

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    • Martino Savorani

      Grazie per aver fatto luce su alcuni punti oscuri! Tuttavia il bello dei cosiddetti “filmbrutti” è proprio questo: che sono così brutti proprio per una serie di motivi concatenati che impediscono la creazione di un film quantomeno dignitoso. Ed è un bene che sia così, altrimenti non avrei mai recensito questo “Evil breed: The legend of Samhain”.

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