La trama di Quattro carogne a Malopasso
Bill Nelson torna casa e scopre che i genitori sono stati ammazzati da ignoti. Lui si innamora, gli danno un ferro di cavallo, uccide alcune persone, viene ferito, uccide altre persone, capisce che non può ammazzare tutti + soffusa critica al connubio potere-mafia (così possono dire che è un film sociale), e va a vivere da qualche parte con la sua donna. Il nesso tra le scene mi è tuttora oscuro.
I dialoghi sono incomprensibili, vuoi perché a volte non hanno senso, vuoi perché gli attori hanno un accento incomprensibile e si mangiano le parole.
Gli attori, oltre a non saper parlare, mostrano una totale incapacità a recitare. In più, puzzano: si sente a occhio nudo.
Tutto fa schifo in questa pellicola, anche il sangue è fatto male. Dopo 20 minuti di film sarete agonizzanti o dormienti. Per arrivare in fondo – dura ben 90 minuti – ho dovuto accelerare la riproduzione a 1,20x.
La colonna sonora è affidata a un moscone che ronza a 200 decibel, tranne per i titoli di coda, quando rubano la peggior canzone di Ennio Morricone.
Potrei elencare la miriade di oscenità ed errori che farciscono questa ciofeca, mi limiterò a una constatazione amara. Se c’è un genere in cui gli italiani l’hanno fatta da padrone e tutti, dalle Alpi alle Ande, lo riconoscono. Non è la mirabolante commedia (pur con le ottime commedie all’italiana) né il film d’autore (anche se Fellini, Visconti e Rossellini chi se li scorda?) ma il western, con buona pace di John Ford e John Wayne.
Se con Il buono, il brutto, il cattivo abbiamo timbrato il miglior western di sempre, con Quattro carogne a Malopasso ci siamo portati a casa anche la palma del peggiore.

Votalo su IMDb e non azzardarti a dargli più di 1! Già tutti i voti dei parenti del regista l’hanno portato a un fantascientifico 5,1 4,3.
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