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La passione di Cristo (2004)

Recensito domenica 31 Marzo 2024
Anno: 2004
Durata: 127 minuti
Regia: Mel Gibson
Sceneggiatura: Mel Gibson, Benedict Fitzgerald
Produttore: Bruce Davey, Mel Gibson, Stephen McEveety
Cast: Jim Caviezel, Maia Morgenstern, Monica Bellucci

Il mercoledì della Settimana Santa del 2004 uscì nelle sale italiane La passione di Cristo di Mel Gibson, preceduto, accompagnato e seguito da un mare di polemiche e accuse di vario genere, dall'antisemitismo alla (presunta) passione per il sadomasochismo di Gibson e, più in generale, per l'eccessiva violenza delle immagini. I critici si sono divisi nettamente, da chi ha assegnato al film il minimo dei voti (Mereghetti e Morandini) a chi ha dato il massimo punteggio (Farinotti).

Ma perché un film sulla Passione di Gesù ha dato tanto scandalo?

Voto

9

Il mercoledì della Settimana Santa del 2004 uscì nelle sale italiane La passione di Cristo di Mel Gibson, preceduto, accompagnato e seguito da un mare di polemiche e accuse di vario genere, dall'antisemitismo alla (presunta) passione per il sadomasochismo di Gibson e, più in generale, per l'eccessiva violenza delle immagini. I critici si sono divisi nettamente, da chi ha assegnato al film il minimo dei voti (Mereghetti e Morandini) a chi ha dato il massimo punteggio (Farinotti).

Ma perché un film sulla Passione di Gesù ha dato tanto scandalo?

Dove vederlo

La trama di La passione di Cristo

La trama del film è presto detta: racconta dettagliatamente le ultime ore vita di Gesù, dall’arresto nell’orto del Getsemani (Giovedì Santo) alla morte in croce (Venerdì Santo), inframmezzando il racconto con dei flashback sulla vita pubblica e privata di Gesù.

Autentica Passione o passione per l’eccesso (di violenza)?

la flagellazione di Gesù in La passione di Cristo (2004)

Il dibattito sta tutto nella risposta a questa domanda, perché La passione di Cristo di Gibson è senza ombra di dubbio quel che si dice un buon film: ben scritto, ottimi attori, tecnicamente superbo. Il problema, dunque, è cosa racconta e soprattutto come lo racconta.

Chi è cristiano come me ha sentito cento volte la storia della passione e morte di Gesù Cristo, la flagellazione, la corone di spine, la crocifissione eccetera eccetera. È “normale” parlare di Gesù morto in croce, ci siamo abituati. Questo film è per noi.

Monica Bellucci è Maria Maddalena in La passione di Cristo (2004)

Dunque, la domanda non ha senso di esistere. Nessun film prima d’ora aveva affrontato con tanto realismo – in alcuni momenti forse eccessivo, a mio parere – la passione e morte di Gesù. Sì, di film ne erano stati fatti, ma un conto è sentire (senza vedere) il rumore delle frustate, altro conto sono le immagini esplicite della fustigazione e flagellazione, un colpo e poi un altro, un colpo e un altro ancora, e così via. Troppo sangue, troppi effetti al limite dello splatter? Forse. Ma è alla flagellazione di un uomo che stiamo assistendo, al suo calvario per le vie polverose, circondato dalla folle ostile – è un condannato a morte, qualche colpa dovrà pur averla? – fino al monte dove viene inchiodato a una croce e lasciato morire di stenti.

Cristo muore in croce in La passione di Cristo (2004)

Mel Gibson gira La passione di Cristo con un realismo estremo per mettere di fronte gli spettatori, i cristiani in primis, ai reali patimenti di Nostro Signore; la ferocia delle immagini ha lo scopo di scalfire l’incrostazione che ci rende sordi e ciechi perché assuefatti al reiterato racconto di una storia che per un cristiano è l’episodio cardine della propria fede.

La passione di Cristo è un film tosto, durissimo, guardandolo ho pensato più volte “fa che finisca presto…” tanta era la mia sofferenza per quel che Gesù ha subito (per liberare tutti noi dal giogo del peccato e della morte).

Un film d’amore

Ma parlare di questo film solo in riferimento alla sofferenza estrema messa in scena sarebbe ingiusto e fuorviante. La passione di Cristo è un film d’amore, un film dove l’amore nasce come un fiorellino tra le crepe dell’asfalto.

Jim Caviezel e Maia Morgenstern in La passione di Cristo (2004)

Perché l’amore è dappertutto: negli occhi di Maria, una madre che deve assistere all’uccisione del proprio figlio; nei volti e nei gesti dei discepoli di Gesù, della Maddalena, della moglie di Pilato, del “buon” ladrone che sulla croce si ravvede; nei ricordi di una vita ben spesa; perfino in chi, inaspettatamente, è stato toccato da Gesù: Malco, il servo del sommo sacerdote al quale Pietro ha tagliato un orecchio, che viene guarito da Gesù, o il soldato romano che riconosce in quell’uomo morto in croce qualcosa di più grande, o Simone di Cirene, l’uomo obbligato ad aiutare Gesù a portare la croce fino al luogo della crocifissione, che sente di aver partecipato qualcosa di più grande.

la pietà: Maria con il corpo di Gesù tra le braccia in La passione di Cristo (2004)

Il pregio maggiore di La passione di Cristo è che ci mostra come anche il male peggiore, come un’ingiusta condanna a morte – e che morte! – può essere occasione di amore, anzi, oserei dire che l’intera vicenda è governata dall’amore.

La conversione di Barabba

Il film è stato girato in Italia, molti attori e addetti ai lavori sono infatti italiani – ricordiamo Monica Bellucci nel ruolo di Maria Maddalena, Claudia Gerini nella moglie di Ponzio Pilato e Sergio Rubini nel “buon” ladrone.

Pietro Sarubbi è Barabba in La passione di Cristo (2004)

L’atmosfera che si è creata durante la lavorazione del film ha segnato la vita di alcune persone, direttamente e indirettamente. Nota la vicenda di Pietro Sarubbi, interprete di Barabba: un ruolo piccolo, senza battute, che ha cambiato la vita dell’attore italiano. Sarubbi ha raccontato la sua conversione avvenuta sul set del film nel libro Da Barabba a Gesù, edizioni Itaca.
Pare che anche l’attore Luca Lionello, che nel film è Giuda Iscariota, si sia convertito sul set.

Jim Caviezel è Gesù in La passione di Cristo (2004)

Jim Caviezel, l’attore protagonista che ha dato il volto a Gesù, è un altro caso emblematico. Fervente cattolico, è stato assistito per tutte le riprese da un sacerdote e nelle pause di lavorazione recitava il rosario per trarne ispirazione. La sua carriera, in ascesa, si dice sia stata frenata proprio dalla partecipazione al film di Gibson: da allora pare sia stato messo ai margini da Hollywood, dove aveva lavorato con Terrence Malick, Ridley Scott e Paul Feig. Da segnalare la sua presenza come attore protagonista di due film a tema cristiano: Paolo – Apostolo di Cristo (2018) e Sound of freedom – Il canto della libertà (2023).

Ah, dimenticavo: il film è in aramaico!

Per infondere maggiore autenticità all’opera, i personaggi parlano nelle lingue del tempo: aramaico, ebraico e latino; naturalmente sottotitolate.

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