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1997: Fuga da New York (1981)

Recensito mercoledì 10 Aprile 2013
Anno: 1981
Durata: 99 minuti
Regia: John Carpenter
Sceneggiatura: John Carpenter, Nick Castle
Produttore: Debra Hill, Larry J. Franco
Cast: Kurt Russell, Lee Van Cleef, Ernest Borgnine, Donald Pleasence

Se c'è un film, se c'è una locandina, se c'è un personaggio che sono entrati nell'immaginario collettivo di più generazioni, quelli sono 1997: Fuga da New York, un imperioso Kurt Russell sullo sfondo di una New York distrutta e Jena Plissken.

Voto

8.5

Se c'è un film, se c'è una locandina, se c'è un personaggio che sono entrati nell'immaginario collettivo di più generazioni, quelli sono 1997: Fuga da New York, un imperioso Kurt Russell sullo sfondo di una New York distrutta e Jena Plissken.

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La trama di 1997: Fuga da New York

1988: l’indice di criminalità negli Stati Uniti aumenta del 400%. Quella che un tempo fu la libera città di New York diventa il carcere di massima sicurezza per l’intero paese. Un muro di cinta di 15 metri viene eretto lungo la linea costiera di Jersey, attraverso il fiume Harlem, e giù lungo la linea costiera di Brooklyn. Circonda completamente l’isola di Manhattan, tutti i ponti e i canali sono minati. La forza di polizia statunitense, come un esercito, è accampata intorno all’isola. Non vi sono guardie dentro il carcere. Solo i prigionieri e i mondi che si sono creati. Le regole sono semplici: una volta entrati, non si esce più.

1997. I terroristi dirottano l’aereo del presidente degli Stati Uniti (Donald Pleasance) facendolo schiantare contro un grattacielo di New York. Il presidente si salva, ma viene catturato dal Duca, il capo del più potente clan di detenuti.

L’ex tenente pluridecorato Jena Plissken (Kurt Russell), ora condannato all’ergastolo per una rapina alla sede della Banca Federale, viene introdotto nella città-carcere di New York: ha 24 ore per recuperare il presidente degli Stati Uniti. Se non ce la fa, muore. Se ce la fa, avrà in cambio la libertà e il presidente potrà partecipare a una cruciale conferenza di guerra.

kurt russell è jena plissken

Il film cult per eccellenza

1997: Fuga da New York è il cult per eccellenza, il punto di riferimento per il cinema d’azione post-apocalittico, il vademecum su come tratteggiare il personaggio perfetto. 1997: Fuga da New York è il film che non potete non aver visto.

Siamo di fronte al mito, ma è un mito un po’ particolare… Non è una visione “facile”, alla I guerrieri della notte per intenderci. È un film cupo, tenebroso, compassato. La straordinaria ambientazione notturna dà la sensazione che l’azione si svolga in un luogo dove la notte è perenne, ma non è l’azione che avete in mente voi: è lenta, inesorabile, la violenza è in ogni inquadratura prima ancora che in ciò che succede.

fuga da new york scenografia ambientazione notturna

La musica di John Carpenter si inserisce a meraviglia in ogni scena, cesellandola con una potenza quasi pari alle immagini. Straordinaria anche la caratterizzazione dei malviventi, credibili e curati nei dettagli.

Se è vero che Carpenter ha fatto di meglio a livello di fantascienza (La Cosa), di azione (Grosso guaio a Chinatown) e di critica sociale (Essi vivono), è altrettanto vero che questi aspetti tutti insieme non si erano mai visti in un film di Carpenter.

Il regista giudica severamente l’imperialismo americano fin dalla locandina con l’immagine della Statua della Libertà decapitata, passando per una visione alquanto pessimistica del futuro, dove la violenza è l’unica risposta efficace. All’imperialismo americano e quanto ne consegue – la terza guerra mondiale e il supercarcere di massima sicurezza – Carpenter contrappone l’antieroe Jena Plissken, un mito per i detenuti ma anche uno strumento nelle mani del potere (poiché ricattato). Carpenter si schiera dalla parte di Jena, quindi si mette contro tutti: i politici, i militari, i criminali. Infatti Plissken è solo sia quando collabora con l’esercito, sia quando si allea con i fuorilegge. Solo e letale, per gli uni e per gli altri.
Nella scena finale, Plissken sembra dare un’ultima chance al potere, ma di fronte all’ennesima dimostrazione di indifferenza e spietatezza, se ne va senza dire una parola.

Anarchico, nichilista, invincibile: Jena Plissken è un’utopia, una leggenda che si trova solo in dvd e blu-ray.

15 curiosità su 1997: Fuga da New York

  1. John Carpenter scrisse il film tra il 1974 e il 1976 come reazione allo scandalo Watergate. Nessuno studio voleva realizzarlo perché ritenuto troppo oscuro e troppo violento. La situazione cambiò dopo il successo di Halloween – La notte delle streghe (1978).
  2. Dopo aver lavorato con Kurt Russell nel film TV Elvis, il re del rock (1979), Carpenter spinse molto per averlo nel ruolo di Jena Plissken. I dirigenti dello studio volevano attori già visti in ruoli da duri come Tommy Lee Jones, Chuck Norris, Nick Nolte o Charles Bronson, non pensavano che Kurt Russell fosse adatto al ruolo anche per via della sua partecipazione a film Disney in gioventù.
  3. John Carpenter era interessato a creare due look distinti per il film. Uno è lo stato di polizia, l’alta tecnologia, tanti neon, i computer a dominare la scena. Carpenter ha ammesso che è stato più facile girare queste scene rispetto alle sequenze nella prigione dell’isola di Manhattan che avevano poche luci, principalmente torce, “come nell’Inghilterra feudale“.
  4. La scenografia post-apocalittica è resa alla perfezione anche perché il film è stato girato in un quartiere di St. Louis realmente devastato da un incendio. Inoltre Carpenter e il suo staff convinsero le autorità di St. Louis a spegnere l’elettricità in dieci isolati di notte.
  5. John Carpenter acquistò dal governo il ponte Old Chain of Rocks di St. Louis per 1 dollaro. Lo ha restituito per lo stesso importo dopo che le riprese sono state completate.
  6. Il film originariamente si apriva con Jena che rapinava il deposito federale e alla fine veniva catturato. Durante le proiezioni con un pubblico tester la scena è stata giudicata troppo lunga e confusa, e l’hanno tagliata. È stata inclusa come scena cancellata nel DVD.
  7. La voce narrante in apertura e la voce del computer nella prima scena della prigione sono di Jamie Lee Curtis, non accreditata.
  8. Kurt Russell ha deciso di indossare la benda sull’occhio all’ultimo secondo prima della ripresa. Non lo disse in anticipo a Carpenter; ma a Carpenter è piaciuto l’aspetto del personaggio, quindi lo han mantenuto.
  9. Una notte, mentre giravano a St. Louis, Kurt Russell si imbatté in alcuni delinquenti reali. Si era involontariamente addentrato nel loro territorio, ma per sua fortuna indossava gli abiti di scena che intimidirono i delinquenti, e non ebbe fastidi.
  10. Kurt Russell ha dichiarato che questo è il suo film preferito tra tutti i quelli in cui ha recitato, e Jena Plissken è il suo personaggio preferito.
  11. Una curiosità di traduzione: Jena Plissken nella versione originale si chiama Snake Plissken. Personalmente ho gradito la traduzione arbitraria in “Jena”; nella nostra lingua risulta più efficace: mantiene il fascino del nome esotico e richiama in maniera comprensibile un animale, la iena, dal “carattere” simile al serpente.
  12. Il modello del set cittadino di Fuga da New York è stato ridipinto e riutilizzato per Blade runner (1982).

    CURIOSITÀ SPOILER
  13. Ogni personaggio che dice a Snake “Ho sentito che eri morto” muore.
  14. L’inquadratura del cadavere di Maggie sotto l’auto del Duca è stata aggiunta dopo che le riprese principali erano state effettuate per chiarire che la donna era rimasta uccisa nell’impatto. L’integrazione è stata suggerita al termine della proiezione della prima versione provvisoria del film, quando Carpenter ha chiesto al pubblico osservazioni e suggerimenti e un ragazzetto, figlio di un produttore cinematografico, ha fatto notare che c’era bisogno di un’ulteriore inquadratura di Maggie per stabilirne con certezza la morte. Quel ragazzo era J.J. Abrams.
  15. Oggi dà i brividi l’immagine dell’aereo che si schianta contro un grattacielo di New York, considerando che il film è girato esattamente 20 anni prima dell’11 settembre.

2 Commenti

  1. Emanuele

    Da sottolineare un Kurt Russell in stato di grazia nel suo primo cult che anticipa “La Cosa” del 1982. Jena, ruolo che gli calza a pennello, faccia e fisico da duro, sarcasmo e ironia tagliente. Un grandissimo film che purtroppo non si ripete nel sequel.. peccato!

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    • Martino Savorani

      Eh beh, Kurt antieroe per eccellenza degli anni ’80, incluso il mitologico Grosso guaio a Chinatown!

      Rispondi

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