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Black Christmas – Un Natale rosso sangue (1974)

Recensito sabato 30 Dicembre 2023
Anno: 1974
Durata: 98 minuti
Regia: Bob Clark
Sceneggiatura: Roy Moore
Produttore: Bob Clark
Cast: Olivia Hussey, Keir Dullea, Margot Kidder, John Saxon

Black Christmas - Un Natale rosso sangue è un film horror canadese del 1974 prodotto e diretto da un Bob Clark in stato di grazia.

Ambientato quasi interamente all'interno di uno studentato femminile, è un film molto innovativo, tra i fondatori del genere slasher e precursore di capolavori come Suspiria e Halloween.

Nel cast figurano Olivia Hussey (Romeo e Giulietta di Zeffirelli), Keir Dullea (2001: Odissea nello spazio) e John Saxon (I 3 dell'Operazione Drago con Bruce Lee).

Voto

8.5

Black Christmas - Un Natale rosso sangue è un film horror canadese del 1974 prodotto e diretto da un Bob Clark in stato di grazia.

Ambientato quasi interamente all'interno di uno studentato femminile, è un film molto innovativo, tra i fondatori del genere slasher e precursore di capolavori come Suspiria e Halloween.

Nel cast figurano Olivia Hussey (Romeo e Giulietta di Zeffirelli), Keir Dullea (2001: Odissea nello spazio) e John Saxon (I 3 dell'Operazione Drago con Bruce Lee).

Guarda la video-recensione di Black Christmas

La trama di Black Christmas – Un Natale rosso sangue (senza spoiler)

Pochi giorni prima di Natale un uomo, inquadrato in soggettiva (quindi non ne vediamo il viso) si introduce nella soffitta di quello che si rivela uno studentato di una confraternita femminile; poco dopo le studentesse, che stanno brindando al Natale, ricevono la prima di una serie di inquietanti telefonate ad opera di un individuo con evidenti disturbi che le minaccia perfino di morte. Intanto l’uomo che si nasconde nella soffitta inizia ad ammazzare le ragazze una dopo l’altra…

Il miglior horror di Natale di sempre

Film fondamentale che non può mancare alla collezione di ogni amante dell’horror, Black Christmas si distingue per la maestria e le trovate registiche, sempre efficaci nel creare un’atmosfera malata e minacciosa che fa da contraltare ai buoni sentimenti, ai canti e alle luci del Natale. I primi due omicidi sono iconici, ma l’apice viene toccato nel finale, dove la tensione sale a mille e la chiusura del film è da pelle d’oca.
Film imperdibile e, per certi versi, insuperabile.

Veniamo alle figure chiave che hanno decretato il successo del film.

Un intreccio insolito e un finale sorprendente

Partiamo dallo sceneggiatore, il canadese Roy Moore, sostanzialmente un signor nessuno che ha scritto un film asciutto, dove ogni dialogo è necessario, con una venatura di humour che arricchisce di un pizzico di ironia un film cupo e malsano. Pensate che fino a un quarto d’ora dalla fine non è stato trovato nessun cadavere nello studentato, quindi sia le potenziali vittime – le studentesse – che la polizia non hanno chiaro cosa stia succedendo: pazzesco e geniale!

Black Christmas è l’unico lungometraggio degno di nota della breve carriera da sceneggiatore di Moore. Per la serie: meglio un giorno da leone…

Il regista: Bob Clark e la sua incredibile carriera

Poi passiamo a Bob Clark, il regista. Bob ha avuto una carriera che definirei semplicemente assurda. Prima di Black Christmas ha diretto La morte dietro la porta (Dead of Night), un horror dai risvolti interessanti dove un soldato ucciso in Vietnam rientra a casa e si rivela uno zombi (ma non pensate agli zombi di Romero). Ma Bob Clark è celebre soprattutto per aver scritto e diretto due commedie entrate nella storia del cinema: la prima è l’innovativo ma poco più che mediocre Porky’s – Questi pazzi pazzi porcelloni! del 1981, le avventure di un gruppo di liceali che vuole perdere la verginità: a suo modo ha fatto epoca; l’altro e il classico natalizio A Christmas story del 1983, a mio avviso il più bel film per ragazzi ambientato a Natale.

Clark, prima di cadere in disgrazia, ha trovato il tempo anche di firmare Turk 182, un piccolo cult degli anni ‘80, e altri titoli meritevoli come Assassinio su commissione, uno dei migliori Shelock Holmes visti al cinema, e Tribute – Serata d’onore con Jack Lemmon. Tuttavia nella sua filmografia rientrano anche alcuni dei film più brutti della storia del cinema, come Baby geniuses – Un genio in pannolino e il suo famigerato seguito e tanti altri lavori che definire mediocri è un complimento. Tuttavia con Black Christmas il trentacinquenne Clark dà il meglio, inanellando una serie impressionante di scene superbamente girate. Le inquadrature della prima vittima, le sequenze degli omicidi, la sinistra carrellata di foto degli studenti con sullo sfondo il riflesso delle luci di Natale, sono tutti pezzi di storia del cinema.

Black Christmas ha avuto due remake omonimi, nel 2006 e nel 2019, che sono uno peggio dell’altro.

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