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Guarda la Recensione in 1 minuto di Carrie di Brian De Palma
La trama di Carrie – Lo sguardo di Satana
Sotto le docce della palestra scolastica, Carrie viene sorpresa dal suo primo ciclo mestruale. Spaventata dal sangue che si ritrova in mano perché ignara di cosa siano le mestruazioni, viene sbeffeggiata e derisa dalle compagne. Solo l’arrivo della prof di ginnastica, Miss Collins, mette fine al terribile evento. In quell’occasione Carrie scopre di avere dei poteri telecinetici: riesce infatti a far esplodere una lampadina con la sola forza del pensiero.
Presto scopriamo che Carrie è vittima di una madre che la ossessiona con il suo fanatismo religioso e le impedisce di essere una ragazza “normale”. Un aiuto inaspettato arriva da Sue, una compagna di classe che, pentita per quanto successo, spinge il proprio ragazzo a invitare Carrie al ballo di fine anno, sacrificando la propria partecipazione. Ma la sera del ballo un’altra compagna di classe, Chris, architetta uno scherzo terribile ai danni di Carrie…
Carrie, la fiaba horror di Stephen King
Carrie è una classica storia di formazione, ma a tinte horror. A forti tinte horror!

La ragazza diventa donna, inizialmente col primo ciclo mestruale, poi col primo bacio e con la completa presa di coscienza di chi è e di chi vuole diventare, ma anche dei suoi poteri telecinetici.
Carrie è anche una fiaba, una storia destinata a diventare immortale, archetipo di tante storie simili che il cinema e la letteratura ci hanno raccontato. Il merito è soprattutto di Stephen King, che la storia l’ha scritta: il film, infatti, è tratto dal romanzo d’esordio di King, intitolato semplicemente Carrie, uscito nel 1974. Brian De Palma e lo sceneggiatore Lawrence D. Cohen sono stati bravi a mettere in scena efficacemente la storia di King; in particolare sono davvero efficaci le scene horror, con scelte registiche di grande impatto emotivo ed estetico.
Carrie – Lo sguardo di Satana: un capolavoro imperfetto
Non c’è dubbio: Carrie è un gran bel film che entra con pieno merito nei titoli fondamentali del genere horror. Tuttavia, e mi dispiace molto dirlo, non è privo di difetti.
Alcune scene sono state girate forse in fretta, o distrattamente, e trovarle in mezzo a un film così ben fatto mi ha infastidito non poco. Ad esempio la scena in cui Chris e Billy (interpretato da un giovane John Travolta) rischiano di avere un incidente d’auto è girata in modo quasi amatoriale: si tratta di una sequenza di 5-10 secondi, ma stona molto.
Altro momento poco riuscito è stata la scelta di mostrare il pandemonio che succede al ballo dividendo lo schermo a metà, in due riquadri. Una soluzione forse ispirata dalla moda del tempo, ma il risultato è invecchiato molto male.


Ennesimo appunto che mi sento di muovere a Brian De Palma è la scelta del suono che accompagna le mosse telecinetiche di Carrie: si tratta di un chiaro omaggio agli effetti sonori che sottolineano le coltellate inferte sotto la doccia nella celeberrima scena di Psyco. De Palma è un grande fan di Hitchcock, ha più volte provato a emularlo (Le due sorelle, Omicidio a luci rossi, Vestito per uccidere…) e qui ha voluto fargli un omaggio. Che però non ha sortito l’effetto voluto: quel suono è legato indissolubilmente a Psyco e il suo utilizzo in qualsiasi altro film non può che sortire un effetto posticcio al limite del parodistico.
Detto ciò, il film funziona dall’inizio alla fine e alcune sequenze restano nella storia del cinema: l’angosciante “assedio” delle compagne a Carrie quando scopre di avere il ciclo, Carrie ricoperta di sangue (come nella locandina), la “sfida finale” tra Carrie e la madre. Ma anche l’incubo di Sue, negli ultimi minuti del film, sembra anticipare di quasi un decennio gli incubi di Nightmare di Wes Craven.

Menzione speciale per Sissy Spacek, davvero eccezionale nel ruolo di Carrie: perfetta sia nel rendere l’insicura, maldestra, perseguitata ragazzina della prima parte, sia il “demone” vendicativo del finale. E dire che la Spacek ha rischiato seriamente di non partecipare al film: non tutte le raccomandazioni vengono per nuocere, o almeno non quella del marito della Spacek, che convinse De Palma ad ammetterla ai provini. In questi fermo immagine potete ammirare la grande capacità espressiva di Sissy Spacek, abile nel modellare tante maschere, sempre credibili.




Carrie – Lo sguardo di Satana ha avuto un seguito e un paio di remake che vi consiglio di evitare senza remore.
Il libro è un po’ diverso dal film soprattutto per come è raccontato…
Esatto, è una fiaba moderna con archetipi ben definiti.
Allora devo rimediare leggendo il libro! Pensavo di aver concluso le mie letture kinghiane, invece ne mancava una