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The witch (2015)

Recensito venerdì 15 Marzo 2024
Anno: 2015
Durata: 92 minuti
Regia: Robert Eggers
Sceneggiatura: Robert Eggers
Produttore: Daniel Bekerman, Lars Knudsen, Jodi Redmond, Rodrigo Teixeira, Jay Van Hoy
Cast: Anya Taylor-Joy, Ralph Ineson, Kate Dickie, Harvey Scrimshaw

Il 2105 è un anno molto importante per il cinema horror perché vede il debutto di Robert Eggers, regista e sceneggiatore americano che, dopo aver diretto 3 cortometraggi, firma il bellissimo The witch (o The vvitch).

Il titolo The witch (la strega) insieme al sottotitolo A New-England Folktale (un racconto popolare del New England) preannunciano quello che stiamo per vedere. Quello che non potevamo sapere era la potenza di questo film e l'influsso che avrebbe avuto sul cinema horror degli anni successivi.

Voto

8

Il 2105 è un anno molto importante per il cinema horror perché vede il debutto di Robert Eggers, regista e sceneggiatore americano che, dopo aver diretto 3 cortometraggi, firma il bellissimo The witch (o The vvitch).

Il titolo The witch (la strega) insieme al sottotitolo A New-England Folktale (un racconto popolare del New England) preannunciano quello che stiamo per vedere. Quello che non potevamo sapere era la potenza di questo film e l'influsso che avrebbe avuto sul cinema horror degli anni successivi.

Dove vederlo

La trama di The witch senza spoiler

New England, 1630. In un villaggio di puritani, la famiglia di un predicatore viene espulsa perché William, padre e predicatore, interpreta la parola di Dio in modo troppo radicale. L’uomo si allontana dunque dal villaggio insieme alla moglie e ai cinque figli: la maggiore, Thomasin, l’adolescente Caleb, i due gemellini Mercy e Jonas e il neonato Samuel.

Si stabiliscono in prossimità di un bosco, dove contano di vivere di agricoltura e caccia. Ma un’entità oscura li attende, celata nel fitto bosco, e approfitta della prima occasione per rapire il piccolo Samuel…

Un horror storicamente rigoroso e tecnicamente superbo

Robert Eggers ha svolto molte ricerche per creare una cornice storica attendibile e credibile a The witch, anche i dialoghi sono ispirati a fonti e documenti dell’epoca dei fatti. Le dinamiche famigliari, il modo radicale del padre di vivere la fede e la superstizione, la continua “caccia alle streghe” intesa come il sospetto che un famigliare stia rinnegando Dio per abbracciare Satana, sono tutti aspetti presentati con grande realismo.

Eggers gira un film austero, dominato dai colori freddi della stagione autunnale e della natura avversa, ma anche della condizione di povertà in cui versa la famiglia. Niente lascia presagire una positività in quel che vediamo, anzi, avvertiamo una minaccia latente che può manifestarsi da un momento all’altro. E non si farà attendere a lungo…

Un film raggelante e spaventoso

The witch ha il pregio di far paura fin dai primi minuti, con le scene del rapimento di Samuel, il neonato. Da lì in avanti un’atmosfera inquietante permane per tutto il film, inchiodando lo spettatore alla poltrona e facendolo sussultare in almeno un altro paio di occasioni con momenti horror di forte impatto emotivo.

Il male insidia una famiglia devota… e la annienta

Ogni membro della famiglia lascia aperto uno spiraglio al Male, che si infiltra nella famiglia e li mette uno contro l’altro, fino al tragico epilogo.

William, il padre-predicatore, sembra saldo nella fede, sebbene incline alla superstizione. Eppure non rivela di aver preso e venduto la coppa d’argento della moglie per acquistare delle trappole per la caccia, lasciando che la donna accusi la figlia maggiore.

La madre, Katherine, incolpa la figlia Thomasin di ogni cosa, mostrandosi sempre dura nei suoi confronti e mai amorevole.

Caleb mente alla madre per coprire il padre che l’aveva condotto a caccia nel bosco contro il parere di Katherine; inoltre è “vittima” dei primi effetti della pubertà e il suo occhio viene attratto dalle forme della sorella maggiore.

Poi ci sono i due gemelli, ancora bambini, che giocano con il caprone nero Black Phillip cantando una filastrocca che alterna frasi infantili a versi inquietanti:

Black Phillip, Black Phillip / Re del cielo e della terra
Black Phillip, Black Phillip / Re della terra e del mare
Siamo i tuoi servi / Siamo i tuoi sudditi devoti
Black Phillip mangia i leoni / Nei luoghi più remoti

Thomasin è al centro di tutte queste dinamiche, delle quali è più vittima e spettatrice che artefice, finendo per essere accusata apertamente di stregoneria dai gemellini e dalla madre.

Il finale di The witch (spoiler)

La famiglia implode, attaccata da più fronti da Satana e disunita dalla diffidenza reciproca che si instaura tra i suoi componenti. Muoiono uno dopo l’altro; solo Thomasin viene risparmiata, ma dovrà lottare per sopravvivere. Rimasta sola, abbandonata dagli uomini e da Dio, non le resta che abbracciare quel Male di cui l’avevano ingiustamente accusata: firma il patto col Diavolo ed entra nel bosco per unirsi al sabba delle streghe.

L’eredità di The witch

The witch si è imposto come un horror d’autore, efficace nel raccontare una storia e nello spaventare chi la guarda. L’unico problema – di cui non si può certo incolpare Eggers – è che The witch è stato preso come modello da molti registi horror negli anni successivi, che ne hanno riciclato l’austerità, l’asciuttezza, i silenzi, talvolta pure l’ottima fotografia, per applicarli in maniera posticcia alle loro opere.

Il fatto è che tutti questi aspetti funzionano in The witch per tante ragioni – il contesto storico, l’ambientazione, lo sguardo originale di Eggers – mentre negli altri horror risultano artificiosi se non deleteri. Penso a titoli come Hagazoussa, Saint Maud, Fear street, ma anche il tanto celebrato Hereditary di Ari Aster che ha riciclato l’idea di base del film (il male che si infiltra in una famiglia e la disintegra): tutti film pregevoli dal punto di vista meramente tecnico, ma che tralasciano un dettaglio non proprio secondario: l’incisività delle scene di paura, che in questi (e in tanti altri titoli simili) rasenta lo zero.

1 commento

  1. Ramsis

    Ricordo che rimasi folgorato dal film. Quasi un film perfetto, con quel finale appena accennato ma che dice tutto con poche immagini.
    Ottima disamina!

    C’è sempre chi apre una via nuova e qualcuno che ci si infila…

    Rispondi

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