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Un lupo mannaro americano a Londra (1981)

Recensito giovedì 24 Marzo 2022
Anno: 1981
Durata: 93 minuti
Regia: John Landis
Sceneggiatura: John Landis
Produttore: George Folsey Jr.
Cast: David Naughton, Jenny Agutter, Griffin Dunne

Nel 1981 John Landis è il regista del momento. Ha appena firmato due film di culto: Animal house e soprattutto The Blues Brothers. Il successo gli permette di ottenere il budget necessario a realizzare il film horror che cova da oltre dieci anni: era un giovane attrezzista cinematografico quando immaginò di trasporre nel mondo contemporaneo un archetipo horror legato a leggende e superstizioni del passato.

Nasce così Un lupo mannaro americano a Londra, che, pur senza essere un vero e proprio horror, è probabilmente il più celebre film di licantropia della storia.

Voto

7.5

Nel 1981 John Landis è il regista del momento. Ha appena firmato due film di culto: Animal house e soprattutto The Blues Brothers. Il successo gli permette di ottenere il budget necessario a realizzare il film horror che cova da oltre dieci anni: era un giovane attrezzista cinematografico quando immaginò di trasporre nel mondo contemporaneo un archetipo horror legato a leggende e superstizioni del passato.

Nasce così Un lupo mannaro americano a Londra, che, pur senza essere un vero e proprio horror, è probabilmente il più celebre film di licantropia della storia.

La trama di Un lupo mannaro americano a Londra

Griffin Dunne e David Naughton in Un lupo mannaro americano a Londra
Griffin Dunne e David Naughton

David e Jack, due ragazzi americani, iniziano la loro vacanza europea con una bella passeggiata nella brughiera inglese. Ahiloro si ritrovano proprio nelle lande infestate dai lupi mannari. Sostando in una locanda intuiscono il pericolo, ma non vi danno credito. Jack morirà sbranato, mentre David si risveglierà in un letto di ospedale a Londra.

pub l'Agnello Macellato - Un lupo mannaro americano a Londra
i due al pub L’Agnello Macellato

Durante la convalescenza inizia ad avere incubi molto realistici, inoltre riceve le visita di Jack che lo avverte: essendo stato ferito da un lupo mannaro, è diventato a sua volta un licantropo e si trasformerà alla prossima luna piena; deve togliersi la vita per evitare di ammazzare tanti innocenti. David non gli crede, sospettando che si tratti di allucinazioni, e si dedica volentieri a corteggiare l’infermiera Alex. Sarà la ragazza a ospitarlo una volta dimesso, ma non manca molto alla luna piena…

Né horror, né commedia

il pentagono alla locanda dell'Agnello Macellato, simbolo del lupo mannaro
il pentagono alla locanda dell’Agnello Macellato, simbolo del lupo mannaro

Un lupo mannaro americano a Londra oscilla tra la commedia e l’horror. I primi 20 minuti sono di puro horror, poi diventa una commedia con brevi intermezzi horror (e un finale drammatico); non è mai le due cose insieme – il sangue non fa ridere, il lupo mannaro non fa ridere, la violenza non fa ridere – e non osa in nessun senso: non è troppo horror, tanto che lo possono vedere quasi tutti, e non è troppo stupido, non sfiora mai la parodia.

Insomma, il film di Landis non è un vero e proprio horror, così come non è ascrivibile al genere commedia. Allora è una commedia horror? Nemmeno: in una commedia horror l’elemento orrorifico suscita ilarità. Sono commedie horror Frankenstein Junior, La casa 2, L’alba dei morti dementi, ecc.

Il picco di comicità si ha senz’altro con il filmino porno al cinema: non si tratta di un vero porno, ma di alcune scene girate dallo stesso Landis che regalano i momenti più divertenti del film. E con l’horror non c’entrano nulla. Indimenticabile anche il risveglio dopo la prima notte da lupo mannaro, nudo nella gabbia dei lupi dello zoo, e le buffe peripezie per rincasare.

Un lupo mannaro americano a Londra non è un bell’horror e non è una bella commedia, ma è un bel film, questo sì. Ha ottenuto un successo notevole fin dalla sua uscita nelle sale, al punto da meritarsi l’Oscar al miglior trucco. Il trucco del lupo mannaro in effetti è strabiliante; nemmeno oggi, con il digitale, si potrebbe fare meglio.

la trasformazione in lupo mannaro
il corpo del lupo mannaro americano
la "testa" del lupo mannaro americano

A questo si aggiunge una scelta e un uso delle musiche da manuale: a farla da padrone è Blue moon, pezzo proposto in tre differenti interpretazioni in apertura e in chiusura di film e durante la prima trasformazione in licantropo; in mezzo possiamo ascoltare anche Moondance di Van Morrison e Bad moon rising dei Creedence Clearwater Revival. Tutti pezzi sulla luna, naturalmente, che aggiungono un tocco di ironia alle scene che accompagnano.

I lupi mannari secondo John Landis

Insieme a L’ululato di Joe Dante e al misconosciuto Wolfen, la belva immortale, Un lupo mannaro americano a Londra è responsabile dell’onda anomala di film sui licantropi usciti negli anni ’80 e, sicuramente, ha contribuito al boom delle commedie horror (pur non essendo una commedia horror). Ma la sua influenza culturale è andata oltre i confini della cinematografia: emblematica la decisione di Michael Jackson di assumere Landis e il truccatore premio Oscar Rick Baker per il video di Thriller.

Tuttavia, c’è una cosa che non perdono a questo film: caro Landis, i lupi mannari si uccidono solo con proiettili d’argento! Come si fa a soprassedere su una delle regole base della licantropia?

Ma forse Landis declinerebbe la domanda. D’altronde non ha mica girato un horror!

un "vero" lupo mannaro americano... a Londra

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