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Anche libero va bene (2006)

Recensito domenica 1 Marzo 2015
Anno: 2005
Durata: 108 minuti
Regia: Kim Rossi Stuart
Sceneggiatura: Linda Ferri, Federico Starnone, Francesco Giammusso, Kim Rossi Stuart
Produttore: Carlo Degli Esposti, Giorgio Magliulo, Andrea Costantini
Cast: Kim Rossi Stuart, Alessandro Morace, Barbora Bobulova

In Italia si può ancora fare cinema sulla famiglia? Evitando il già visto, il nostalgico, la commedia insulsa e buonista? Se la risposta è sì il merito è – inaspettatamente – di Kim Rossi Stuart e del suo esordio in regia Anche libero va bene.

Voto

7

In Italia si può ancora fare cinema sulla famiglia? Evitando il già visto, il nostalgico, la commedia insulsa e buonista? Se la risposta è sì il merito è – inaspettatamente – di Kim Rossi Stuart e del suo esordio in regia Anche libero va bene.

una scena di Anche libero va bene: Kim Rossi Stuart con i due figli

La trama: Renato Benetti ha due figli adolescenti, Tommi e Viola, e una moglie che va e viene, in preda a una fragilità emotiva disarmante. Il film mostra l’evoluzione dei personaggi durante l’ultimo ritorno della mamma.

Barbara Bobulova con Alessandro Morace

Il punto di vista è quello di Tommi, interpretato da uno straordinario Alessandro Morace. Là dove hanno fallito Tornatore con Baarìa, Rubini con L’uomo nero e Virzì con La prima cosa bella – tanto per fare tre nomi più quotati dell’ex Fantaghirò – Kim Rossi Stuart fa centro grazie a una sceneggiatura che non ha paura di affondare i colpi fino in fondo. Non ci vengono risparmiati litigi violenti e situazioni drammatiche davvero molto realistiche, che culminano persino nella bestemmia (che considero giustamente tabù, quantomeno nel cinema e nella letteratura).

Alessandro Morace è Tommi in Anche libero va bene

Alessandro Morace è formidabile a rendere con uno sguardo lo stato d’animo del bambino, dando spessore alla pellicola. Rossi Stuart dice a proposito:

Alessandro Morace era tra i bambini di una scuola fuori mano. A prima vista molto normale, lui, decisamente timido ed introverso, nascondeva una luminosità tutta sua. Di apparire gli importava poco. Io credo che abbia accettato di partecipare al film esclusivamente perché gli era piaciuto quel gioco, fatto durante i provini, di prestare le proprie emozioni a Tommi, così da poter far affiorare le proprie. Alessandro è stato un incontro raro, di cui avevo un disperato bisogno. Posso dire di averlo cercato senza sosta, andando letteralmente a bussare alle porte di case e scuole.

Per Tommi la preadolescenza è un periodo molto duro, fatto in buona parte di difficoltà emotive e familiari, e lui è lì che cerca con fatica di fabbricarsi gli strumenti giusti, di difesa e di attacco, per non uscirne schiacciato. Dimostrando che a volte mentre i grandi commettono errori macroscopici minimizzandoli, i piccoli hanno la capacità di perdonarli e di comprendere in maniera disarmante le loro esigenze di parlare con il padre.

Anche libero va bene è un pezzetto di realtà che non vi lascerà indifferenti.

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