Dove vederlo
Nonostante la mole imponente – 6 ore divise in 2 atti – e una regia un po’ troppo televisiva, il film si mastica bene. Merito dei personaggi, tratteggiati a meraviglia, e di una storia che si mischia con la Storia evitando stereotipi e luoghi comuni.
Il Sessantotto, l’alluvione di Firenze, le Brigate Rosse, la strage di Capaci, la società che cambia: tutto viene trattato con leggerezza, ma non con superficialità.
Bellissime le figure di Nicola Carati (Luigi Lo Cascio) e suo padre Angelo (Andrea Tidona). In particolare la vicenda di Nicola, di cui seguiamo la crescita costante nel corso del film.
Altro elemento interessante è come ogni cambiamento è dovuto a un incontro: accettato, come quelli che fa Nicola, o rifiutato, come accade al fratello Matteo (Alessio Boni) con Mirella (Maya Sansa).
Nervoso e radicale il primo atto, più intimo e maturo il secondo. Gran bel finale.
*La meglio gioventù era originariamente destinato alla televisione, ma la vittoria nella sezione Un Certain Regard al 56º Festival di Cannes convinse i produttori a farlo debuttare nella sale cinematografiche italiane.
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