Ebbene sì, gli Animals di The House of the Rising Sun e Don’t Let Me Be Misunderstood sono cresciuti, Eric Burdon ne ha preso saldamente il timone e tutto è cambiato. Ascoltando The twain shall meet potrebbero venirvi in mente i Doors, i Love, forse addirittura Tim Buckley, e invece è quel pezzente di Eric Burdon che spara le cartucce migliori ma vende pochissimo.
Potrei raccontarvi The twain shall meet analizzando le sue 8 canzoni: alcune sono belle (Just the thought, We love you Lil), altre meno (No self pity, All is one), un paio capolavori (Orange and red beams, Sky pilot), ma non sarebbe giusto.
Non sarebbe giusto perché scindere questo capolavoro sessantottino e pacifista è un reato. Fra le 8 tracce regna un equilibrio miracoloso: pur nella loro grande diversità, sono un continuum di melodie e alterazioni, strappi e abbracci, una varietà di generi e suoni che si incontrano come per magia.
Prendete l’incalzante e poi allucinante Closer to the truth: è una canzone che non esiste fuori dalla logica dell’album. Ha bisogno dell’equilibrio esotico di No self pity, la quale non può non sfociare nel pezzo più pop: Orange and red beams, che ci culla verso l’inno pacifista che vale una carriera: l’ariosa e poi delirante e poi ariosa Sky pilot. Era il ’68, la contestazione per la guerra in Vietnam era all’apice, ma il buon Eric non rinuncia alla poesia:
Sky Pilot / How High Can You Fly / You’ll never reach the sky
Per quanto tu possa volare alto, non raggiungerai mai il cielo. Forse, è anche una metafora della vita.
Eric Burdon & The Animals – The twain shall meet (1968) tracklist
- Monterey (4:18)
- Just the Thought (3:47)
- Closer to the Truth (4:31)
- No Self Pity (4:50)
- Orange and Red Beams (3:45)
- Sky Pilot (7:27)
- We Love You Lil (6:48)
- All Is One (7:45)
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