Guarda la video-recensione Notre-Dame de Paris vs I Miserabili
Trascrizione della videorecensione
Ho appena letto Notre-Dame de Paris di Hugo, il secondo libro di Hugo che leggo. Il primo, che ho letto pochi anni fa, è I miserabili, un libro che mi ha colpito tantissimo tanto da entrare nella mia top ten di sempre, quindi avevo grande attesa per questo libro che è considerato il secondo capolavoro universale di Hugo (poi ce ne sono altri che probabilmente sono altrettanto importanti, ma meno noti).
Come è andata? Nel libro si riconosce subito lo stile di Hugo, che tra I miserabili e Notre Dame de Paris è molto affine, così come certi suoi modi di fare delle grandi dissertazioni storiche per contestualizzare l’opera, per farti capire com’era la Parigi di quel tempo, perché qui è ambientato nel medioevo; da questo punto di vista ho visto una grande continuità tra l’Hugo di Notre-Dame de Paris e l’Hugo dei Miserabili, però c’è una cosa che è cambiata, ma ve la svelo tra poco.
Subito vi dico quel che penso di questo romanzo: ovviamente è un bel romanzo, è un romanzo molto importante che però vive più di personaggi che di trama. Infatti, riassumendo, i fatti che accadono sono ben pochi. Anche personaggi: non sono poi così tanti i protagonisti e i coprotagonisti. Tra questi spicca ovviamente Quasimodo: il gobbo, lo storpio, il sordo, il mezzo cieco. Ne aveva veramente di ogni, anzi Hugo fa una introduzione… l’introduzione di Quasimodo è una delle cose più belle del libro. Poi c’è Claude Frollo, l’arcidiacono cattivo, quello che è un po’
il cattivo del libro; poi c’è Phoebus, che è questo capitano della cavalleria del re di cui si innamora Esmeralda, che è la giovane zingara egiziana, bellissima, della quale si innamorano fondamentalmente tutti.
Tutta la vicenda si sviluppa attorno questi personaggi; è una vicenda che si sviluppa in poco tempo, anche a livello temporale: stiamo parlando di qualche mese, mentre pensando a I miserabili il respiro è molto più ampio: copre quasi tutta la vita di Jean Valjean, è un romanzo corale, ci sono moltissimi personaggi, moltissime storie, moltissimi avvenimenti che stravolgono la vita di un forzato, di un ladro che diventa addirittura sindaco di una città e benefattore; qui invece tutto avviene nel giro di 5 o 6 mesi. Ma non è solo questa la differenza. Sicuramente Hugo sapeva quando lavorava ai Miserabili che stava facendo qualcosa di clamoroso: I miserabili è un libro lunghissimo, Notre-Dame de Paris, pur essendo sulle 500 pagine, è comunque un terzo dei Miserabili, forse anche meno.
Quindi, riassumendo, ci sono questi personaggi che, se fosse un film, si direbbe “bucato lo schermo”, e che diventano leggendari, anche aiutati poi dal cinema perché il gobbo è il personaggio che è stato reso più noto in assoluto, ma anche Claude Frollo è un personaggio veramente notevole.
Una differenza grossa rispetto ai Miserabili sta nel comportamento dello scrittore, di Hugo, nei confronti dei suoi personaggi. Lo scrittore è un po’ Dio per i personaggi di un libro, si occupa di loro e decide le loro sorti. Mentre nei Miserabili è un dio misericordioso, un dio che amava i suoi personaggi fino alla fine, tanto da impedire un epilogo negativo, in Notre-Dame de Paris non è proprio così, è un po’ spietato questo dio, è un po’
romantico ma anche molto duro, tanto che poi se vogliamo proprio dirla tutta, i personaggi stessi di Notre-Dame de Paris non sono così positivi. Abbiamo la piccola Esmeralda, che è un personaggio anche un po’… non dico banale, ma è un po’ un’ingenua, anche per via della sua gioventù, ma non è che a livello femminile sia un personaggio forte come ce n’erano ne I miserabili.
Quasimodo è forse il personaggio più positivo che c’è all’interno di questo libro, però ci sono delle scene in cui ammazza un sacco di gente, tra l’altro anche senza motivo, quindi non è questo personaggio da prendere da esempio per la vita; è una semplice, un maltrattato, un’escluso per tutte le sue sfortune di nascita, i suoi handicap; comunque resta che le sue azioni non sono senza macchia.
Poi ovviamente c’è l’arcidiacono che ne combina di tutti i colori, quindi lui è il personaggio più negativo. Questo Phoebus, che dovrebbe essere un capitano, non è un principe azzurro, anzi è un puttaniere, uno che spreca tutto lo stipendio in donne e alcol, che gli piace la bella vita anche se è fidanzato, e anche se alla fine si sposerà, non è assolutamente un personaggio positivo.
Non c’è l’eroe in questo romanzo, ci sono solo un antieroe e ci sono dei cattivi o dei personaggi un po’ neutri. Ma dov’è che voglio arrivare con questo discorso?
Notre-Dame de Paris è uscito quando Victor Hugo aveva 29 anni, quindi era molto giovane, ed è il suo primo successo clamoroso. Aveva già scritto degli altri romanzi che avevano avuto successo, perché lui era ancora minorenne quando ha iniziato a guadagnare con la scrittura, era un enfant prodige, però questo qui è il suo primo successo clamoroso ed era ventinovenne. Quando uscirono I miserabili, Hugo aveva 60 anni. Tutta la misericordia, l’esperienza di misericordia che ha maturato nella sua vita è avvenuta gradualmente, la sua scoperta del bello, del buono, la sua ricerca della purezza ma anche della fede, di un significato, di un senso, sono cose che sono avvenute lungo la sua vita e questo si vede leggendo I miserabili. Leggendo invece Notre-Dame de Paris questo non c’è perché è una bellissima storia d’amore, di amori mancati magari ed è una storia che è diventata mitica, è quasi una fiaba con un lieto fine molto amarognolo, ma l’autore non ha ancora vissuto quell’esperienza di un amore puro, di un amore totalizzante che invece probabilmente avrà vissuto successivamente, tant’è che ne parla dentro I miserabili. E questa è una cosa bellissima, che si possano notare queste cose semplicemente leggendo un libro.
Secondo me Notre-Dame de Paris è un bel romanzo, molto importante e che andrebbe conosciuto quantomeno per sapere dove vengono fuori certi personaggi, certi archetipi perché alla fine Quasimodo è diventato veramente un personaggio emblematico, che si ritrova nel cinema in tanti aspetti e anche nella letteratura, quindi è un romanzo da conoscere, però rispetto ai Miserabili siamo 1 o 2 livelli più in basso. Ciò non toglie che sia comunque un libro che io vi consiglio di leggere. Ma, se dovete proprio sceglierne uno, beh, avete già capito quale.
Hugo dimostra quanto il tempo e l’esperienza forgino un uomo.
Sembra che Hugo possa essere paragonato in gioventù a Quasimodo e in età avanzata a Jean Valjean…
La Francia all’epoca era cambiata moltissimo.
Bella video recensione!
Bel paragone quello di Hugo ai suoi due personaggi più celebri… Hai letto entrambi i libri? Hai letto anche altro di Hugo? Mi incuriosiscono L’uomo che ride e L’ultimo giorno di un condannato a morte.
Direi che ho letto Notre-dame al liceo ma ho ricordi vaghi, sicuramente L’ultimo giorno di un condannato a morte. De L’uomo che ride ho visto il film, bellissimo…