La trama di Occhiali neri
C’è un killer di prostitute che semina vittime in città e la polizia, è proprio il caso di dirlo, brancola nel buio.

Ilenia Pastorelli è Diana, una escort che viene aggredita da un cliente particolarmente violento. Riesce a difendersi e a fuggire, ma viene inseguita e tamponata da un furgone bianco. Nell’incidente perde la vista e causa la morte di una coppia di cinesi, che lasciano il figlio orfano.
Assistita da Rita (Asia Argento), impara a muoversi in città con il cane guida e va a trovare Chin, il ragazzino cinese che ha reso orfano. Tra i due nasce una simpatia e Chin fugge dal centro d’accoglienza per andare a vivere con Diana.

Perseguitata dagli assistenti sociali, che sospettano che Chin si rifugi lì, e dal serial killer che vuole completare il “lavoro”, Diana fugge nella casa di campagna di Rita. Qui sarà proprio Chin, tratto in inganno dal maniaco che al telefono si finge un poliziotto, a rivelare dove si trovano.
Inizia il tremendo finale di Occhiali neri…
Occhiali neri: ma porca putt…

Non so bene cosa ho visto. Pensavo fosse un thriller/horror, ma la componente di mistero è pressoché assente, così come quella horrorifica. Occhiali neri è un film splatter su una escort perseguitata da un serial killer, tutto qui.
Occhiali neri parte bene, i primi cinque minuti lasciano ben sperare. Poi entra in scena la solita recitazione approssimativa dei film di Dario Argento, con la brava Ilenia Pastorelli che qui viene probabilmente costretta a una recitazione sopra le righe, quasi farsesca, mentre Asia Argento conferma di non essere un’attrice. Ma questo, purtroppo, non è il problema più grosso.
Diana: Pronto?
Rita: Sta arrivando, scappate!
Diana: Chin, Chin, sbrigati, prendi il giacchetto, dobbiamo scappare!
Umorismo involontario, scelte da mani nei capelli – Diana e Chin in fuga da killer entrano in una palude e subiscono… l’attacco dei serpenti d’acqua! Ma come gli è saltato in mente? – trama totalmente assente, gente che vaga nella notte senza meta, omicidi casuali, colpo di scena inesistente, scena madre di 5 secondi con il duello finale più deludente della storia del cinema…
Boh. Un film inconcepibile. Forse è il primo film di Argento nato senza un’idea che sia una. Una noia pure da raccontare. Si sarà divertito solo il buon vecchio Sergio Stivaletti a sgozzare, accoltellare, sfibrare carni umane.
Spoilerone: il serial killer è…
un uomo che va a escort subito dopo il lavoro, senza farsi una doccia, e viene rimproverato dalle prostitute perché puzza. Un’ottima ragione per sgozzarle, vero?
Quando cattura Diana e Chin, li sevizia proprio facendogli la doccia con getto potentissimo, ma il cane guida della ragazza riesce ad aprire la gabbia in cui rinchiuso (ma com’è possibile?) e sbrana il killer. Fine.
Non gli do 4 perché…
PS: il voto sarebbe 4, merita mezzo voto in più perché il personaggio di Asia Argento muore.
davvero orrendo.. mi spiace per il grande maestro ma il mitico Fantozzi avrebbe giustamente commentato.. una cagata pazzesca!
Io vedo la metà piena del bicchiere, anziché la metà vuota, e premio con un bel 6+ la comicità assoluta (forse involontaria) del film. Erano mesi che non mi contorcevo tanto dal ridere, al cinema…
Il mitico Buster Keaton ha finalmente trovato un valido concorrente in Dario Argento!
Ti ringrazio per aver citato Buster Keaton, ma leverei il “forse” da comicità involontaria. Povero Darione! Come si è ridotto.