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Smile fa veramente tanta, tanta paura

Recensito martedì 18 Ottobre 2022
Anno: 2022
Durata: 115 minuti
Regia: Parker Finn
Sceneggiatura: Parker Finn
Produttore: Marty Bowen, Wyck Godfrey, Isaac Klausner, Robert Salerno
Cast: Sosie Bacon, Kyle Gallner, Jessie T. Usher

Smile è il film d'esordio di Parker Finn, che ha curato anche la sceneggiatura. Tratto dal suo cortometraggio Laura Hasn't Slept (2020), racconta la vicenda della dottoressa Cotter che, dopo aver assistito all'inquietante suicidio di una nuova paziente terrorizzata da inquietanti apparizioni di una "maschera" che sorride, inizia a essere vittima delle stesse visioni.

Voto

7

Smile è il film d'esordio di Parker Finn, che ha curato anche la sceneggiatura. Tratto dal suo cortometraggio Laura Hasn't Slept (2020), racconta la vicenda della dottoressa Cotter che, dopo aver assistito all'inquietante suicidio di una nuova paziente terrorizzata da inquietanti apparizioni di una "maschera" che sorride, inizia a essere vittima delle stesse visioni.

Guarda la video-recensione di Smile

Questa video-recensione l’ho registrata a mezzanotte nel parcheggio di casa, al rientro dalla visione di Smile al cinema.

Cinque motivi per vedere Smile

  1. Fa paura: dopo un’ora inizierete a chiedere pietà, basta scene terrificanti, basta jump scare.
  2. I jump scare non sono banali: Parker Finn evita alcuni dei cliché dell’horror più ripetitivi (apparizioni nello specchio, dietro la porta del frigo, ecc.) e tende a piazzare il “buh!” quando o come non te lo aspetti.
  3. Va dritto al punto: non si perde in preamboli, dopo cinque minuti siamo già dentro la storia e ci siamo già presi paura un paio di volte.
  4. È un vero film horror: Parker Finn, a parte un paio di inquadrature capovolte, gira un film horror senza eccessi di autorialità. Ne esce un prodotto solido, ben girato, che fa il suo dovere fino in fondo.
  5. L’attrice protagonista, Sosie Bacon, è impressionante: il suo deperimento fisico e psicologico è molto realistico e angosciante (vedi foto sotto). Con la sua prova attoriale sorregge tutto il film sulle sue spalle.
Sosie Bacon in Smile (2022) di Parker Finn

Cosa manca a Smile per essere una pietra miliare dell’horror

Smile, dicevo, è un horror duro e puro, ma non è un capolavoro. Perché?

Fondamentalmente gli manca profondità. La “maledizione del sorriso” non ha una vera ragione di esistere, non richiama miti o tradizioni, né ha un significato metaforico – avete presente It follow?

Smile è un po’ fine a se stesso. Fa paura, sì, e anche molta. Ma nient’altro.

A questo si aggiungono le prove attoriali pessime dei due co-protagonisti: l’ex fidanzato della dottoressa, il poliziotto Kyle Gallner, e l’attuale fidanzato interpretato da Jessie T. Usher. La colpa non è solo loro, ma anche dei personaggi, abbastanza piatti, che devono interpretare. (Potrei citare anche il cognato, veramente imbarazzante, per fortuna sta in scena pochissimo.)

Ma il difetto principale di Smile è il finale. Come dico nel video, dopo un’ora e mezza terrificante, il gran finale è un pasticcio sia a livello di intreccio, che di resa horror. Parker Finn ricorre troppo al giochino del “succede questo, ma stavi sognando” e nel finale, telefonatissimo, passa il limite. Sarebbe bastato un piccolo colpo di scena… o anche solo un “mostro” credibile, anziché quel gigante con una maschera ridicola che suscita più risate che brividi.

E va beh, pazienza, è andata così. Provaci ancora Finn!

smile 2022 sorriso horror alla festa di compleanno
beccatevi un altro sorriso

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