Direi di aprire con un bel VIETATO AI MINORI E AI PURI DI CUORE.
So che con questo articolo mi gioco la credibilità… ma come si fa a non recensire il primo, fantasmagorico album di Titta e le Fecce Tricolori!?! 45 minuti di rock-pop-reggae-ska, una sorta di 883 in versione sessual-demenziale, con testi così scontati da esser quasi belli.
La gamma dei possibili intrecci sessuali è completa: dal triangolo (L’autoscatto) al fai da te (Telepippa) al “puttano” (La mille) all’altra sponda (Ciro e Toni) al telefonico (Sexy phone) al buco della serratura (Il guardone) per finire con le ipotesi più improbabili e irripetibili di Sozzo reggae. Mancava solo il trans, ma hanno rimediato tempestivamente nell’album successivo (“Uomini”, anno 1996).
A parte le tematiche, trattate sempre in maniera esplicita quanto ironica, la musica è proprio gradevole.
La voce di Titta è unica: monocorde, ammiccante, fantozziana… insomma, da maniaco. Le canzoni, non fosse per i testi, sarebbero ottime per le radio: orecchiabili, scanzonate, che metterebbero di buon umore anche Di Pietro.
La cosa sorprendente è che certi pezzi sono costruiti davvero bene: L’autoscatto e Sozzo reggae sono gioiellini pop con un paio di intuizioni musicali mica da poco. E se La mille è una schioppettata d’energia, le due cover Ciro e Toni (di A message to you Rudy di The Specials) e Ricominciamo (dell’originale di Pappalardo) sono i brani meno riusciti insieme alla scialba Bistecche alla griglia.
Titta e le Fecce Tricolori (1994)
- Il Cielo Di Praga
- Telepippa
- Sexy Phone
- L’autoscatto
- Uomo Dell’est
- Bistecche Alla Griglia
- Il Guardone
- A Fiona
- Passo Pordoi
- Figlio Di Butano
- Sozzo Reggae
- La Mille
- Lontano Da Te
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