Noel Gallagher, Ryan Adams e Beady Eye: tre attesi ritorni

14 Ott 2011 | Ho ascoltato | 0 commenti

Attesi da me, ovviamente. Che ci sia di meglio in giro lo sa anche Pippo Baudo, ma gli Oasis e Ryan Adams occupano un posto di riguardo nella mia personale storia musicale. Li metto tutti assieme perché il 2011 ne ha segnato il ritorno vero e proprio: 3 nuove line-up, 3 nuovi album.

cover Beady Eye - Different Gear, Still SpeedingBeady Eye – Different gear, still speeding

Andiamo in ordine cronologico. Liam Gallagher ci ha provato con i Beady Eye (i reduci degli Oasis, ovviamente senza Noel). Il risultato è Different gear, still speeding, un album di vecchio rock & roll, la summa della summa di ciò che furono gli anni 60-70. Siccome siamo nel 2011, è una schifezza megagalattica.

L’apice lo raggiunge con The roller, il pezzo migliore perché plagiato spudoratamente da Instant karma di Lennon e lanciato addirittura come singolo: possibile che nessuno li denunci? La cosa più incredibile è che alcuni “critici” (vedi Rockol) li abbiano digeriti. Su Ondarock arriva al 5,5 ed è come mettere una XL a Brunetta.

Con i tempi che corrono, non saranno i resti degli Oasis a togliervi il pane di bocca.

Voto: 2 (cioè, è brutta pure la copertina!)

Ryan Adams - Ashes and fire coverRyan Adams – Ashes and fire

L’11 ottobre è stata la volta di Ashes and fire di Ryan Adams. Il menestrello di Jacksonville aveva appeso il plettro al chiodo dopo il tutt’altro che memorabile Cardinology (2008), salvo poi rilasciare una raccolta di b-sides e outtakes (il superfluo III/IV) e Orion, un album metal (!?!) che tocca vette di inascoltabilità fino ad allora neppure ipotizzabili.

Ryan si è disintossicato, si è sposato, ha messo la testa a posto e ha staccato la spina. In tutti i sensi: Ashes and fire è un album acustico registrato in analogico. Sembrano tornati i tempi del raffinato pop di Love is hell (2004), anche se l’atmosfera è più intima, alla Hearbreaker (2000), ma non così country. Il risultato è un album toccante (Kindness), a tratti esaltante (Ashes & fire), perfino sublime (Chains of love), senza quelle ballate maledettamente noiose che si era messo a scrivere da 29 in avanti. Eppure di lente ce ne sono parecchie, come il trittico Come home, Rocks e Do I wait, ma stavolta c’è anche tanta qualità.

Il miglior Ryan Adams da Cold Roses (sono passati 6 anni e altrettanti dischi).

Voto: 7+

Noel Gallagher's High Flying Birds coverNoel Gallagher’s High Flying Birds

In ultimo, ecco Noel Gallagher con il suo High Flying Birds. Non ho ancora capito se Noel Gallagher’s High Flying Birds sia il nome dell’artista, dell’album o di entrambi, fatto sta che poteva pensarci due volte prima di pubblicare questo disco (quantomeno perché ne ha annunciato un altro per i primi mesi del 2012).

Magistralmente lanciato sul web con tanto di anteprime, iTunes, b-sides, interviste e bonus track, è sempre (e solo) il solito brit-rock-pop semi-acustico di Noel Gallagher. Le canzoni in verità gli sono venute bene: Everybody’s on the run apre il disco alla grande, Dream on è semplice ma ha una ragione d’esistere, If I had a gun è il pezzo che faremo ascoltare ai nostri figli, AKA… broken arrow ha il ritmo giusto e The death of you and me sarebbe un buon single, se non fosse riciclata pari pari da The importance of being idle. C’è tempo per un paio di gradevoli riempitivi – (I wanna live in a dream in my) Record machine e (Stranded on) The wrong beach – e un paio di banalità – AKA… What a life! e Soldier boys and Jesus freaks – poi si chiude con la canzone più attesa, quella Stop the clocks di cui si parla dal 2002 e di sicuro non se ne parlerà più, perché è davvero ignobile.

L’impressione è che Noel non sia più interessato a sfornare capolavori: si accontenta di scrivere qualche buon pezzo, rimpolpare con composizioni minori e dare il tutto in pasto al pubblico. Ok, sarebbero bastate 2 canzoni a fargli vincere il confronto con i Beady Eye e qui di buone ce ne sono almeno il doppio; purtroppo però, non si può fare bene metà cd e poi tirare i remi in barca (vedi l’ultimo degli Oasis, Dig out your soul). O meglio, si può, ma poi la gente lo scarica da Mediafire.

Voto: 6+

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