I watched one of the best movies I’ve seen this year. It’s called The Rule Of Jenny Pen, and I urge you to watch it when it appears on Shudder. Geoffrey Rush stars, with John Lithgow as a geriatric psychopath with an evil hand puppet.
Ho guardato uno dei migliori film che ho visto quest’anno. Si chiama The Rule Of Jenny Pen, e vi esorto a guardarlo quando appare su Shudder. Il protagonista è Geoffrey Rush, con John Lithgow che interpreta uno psicopatico geriatrico con un pupazzo malvagio.
Queste le dichiarazioni di Stephen King. Quando il re dell’horror parla, è una sentenza. King dice che tal film è stupendo? Allora siamo certi che non lo è.
I casi sono due: o King ha gusti cinematografici mediocri, o viene pagato per rilasciare certe dichiarazioni. Probabilmente entrambe le cose.
The rule of Jenny Pen
Un giudice severo (Geoffrey Rush) ha un ictus e viene ricoverato in una residenza per anziani. Qui comincia una faticosa riabilitazione fisica, mentre la sua salute mentale sembra esser messa a repentaglio dalla presenza del lungodegente Dave Crealy (John Lithgow) che si muove liberamente all’interno della struttura, sempre in compagnia di un inquietante pupazzo (Jenny Pen) che rientra nel piano terapeutico.
I problemi iniziano quando Crealy inizia a far visita nottetempo al giudice e al suo compagno di stanza. Ben presto le visite da inopportune diventano persecutorie, con episodi di bullismo e vera e propria violenza.
Il giudice entra in una spirale di vessazioni sempre più debilitanti, soprattutto a livello mentale, e non trova l’appoggio del personale della struttura, che non crede alla sua versione dei fatti.
Il solito horror depotenziato
L’ambientazione e i personaggi, insoliti per un horror, la grande prova di Rush e Lithgow, stupendi nei loro ruoli, e una regia virtuosa e perfettamente calzante sono i pregi di questo horror neozelandese.
I difetti? Proprio il lato horror. La spirale di angoscia che si innesca non è angosciante quanto dovrebbe e i momenti di terrore sono abbastanza leggeri: un vecchio pazzo armato di pupazzo che fa irruzione in una stanza con due pazienti allettati è una situazione che avrebbe un potenziale micidiale, ma succede assai poco. Anche la scena finale, tutt’altro che soprendente, non è di quelle che restano impresse nella mente.
In conclusione, The rule of Jenny Pen è un ottimo film, ma un horror per tutti (gli adulti). Quando un horror è “per tutti”, non è mai buon segno.

Anch’io l’ho trovato più grottesco che horror. Tutto buono, come dici tu, a parte la vena orrorifica… Che per un film di genere è un grosso difetto.
Cast e storia sprecati.
E probabilmente King, con la vecchiaia, soprattutto per questa pellicola, sta perdendo colpi. Immagino che per un anziano vedere anziani vessati sia spaventoso…
tralasciando il suo giudizio su Shining, che lo vede troppo coinvolto per essere obiettivo (comunque io preferisco il libro al film, anche se il confronto non ha molto senso perché sono diversi), ricordo diverse sparate di King su ipotetici grandi film; probabilmente viene pagato per rilasciare dichiarazioni di questo tipo.